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Solomòs, Dionìsios.

Poeta greco. Proveniente da una famiglia nobile di Creta, si trasferì in Italia dove studiò a Cremona, Venezia e Pavia. Iniziò a comporre in italiano e divenne amico di U. Foscolo per il quale scrisse 30 sonetti e l'Elogio (1827) in occasione della morte del poeta. Tornato in Grecia, frequentò l'ambiente culturale della scuola ionica, continuò a scrivere in italiano (Rime improvvisate, 1822) e prese parte alla lotta d'indipendenza componendo tra l'altro un Inno alla libertà (1824) che più tardi, musicato, divenne l'inno nazionale ellenico. Iniziò così a comporre in greco, che presto divenne la lingua della sua arte, messa al servizio degli ideali patriottici come in Ode in morte di Lord Byron (1824). Nell'opera Dialogo sulla lingua (1824) sostenne la superiorità della lingua popolare, espressione autentica della tradizione greca. L'inquietudine interiore in cui si dibatté per lungo tempo gli impedì di portare a termine molte delle opere a cui mise mano. Tra i suoi scritti ricordiamo: Lambro (1824-33), Il cretese (1833), I liberi assediati (1833-44) (Zante 1798 - Corfù 1859).